La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu chiedendo lo stop degli attacchi verso le postazioni Unifil. È inaccettabile ha detto Meloni, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. La premier italiana ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita.
Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati”.
Dura condanna anche del primo ministro libanese Najib Mikati riguardo la richiesta di Netanyahu di un ritiro dell’Unifil dal confine meridionale del Libano, dove si sono intensificati gli scontri tra Hezbollah e le truppe israeliane. “L’avvertimento che Netanyahu ha rivolto a Guterres chiedendo la rimozione dell’Unifil – ha detto Mikati – rappresenta un nuovo capitolo nell’approccio del nemico nel non rispettare le norme internazionali”.
Unifil ha fatto sapere che 15 peacekeeper sono rimasti intossicati e stanno ricevendo cure dopo che due carri armati israeliani sono entrati con la forza in una loro postazione nel sud del Libano. Nonostante le maschere protettive, i peacekeeper avrebbero riportato irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali. I peacekeeper sono rimasti intossicati dal fumo entrato nel campo emesso da alcuni colpi sparati dall’Idf a cento metri a nord dalla postazione Unifil.
Gianvito Magistà
Fonte Radio Norba