Blitz sull’approvazione della terza legge di bilancio del governo Meloni. Sarà in queste ore sul tavolo del consiglio dei ministri, che inizialmente era fissato per varare il Documento programmatico da inviare a Bruxelles. Evidentemente un’accelerazione per restare nei tempi dettati dall’Ue che vorrebbe la manovra inviata al parlamento entro il 20 ottobre.
Si discute il contributo delle banche e i tagli lineari per i ministeri, tra i “sacrifici” chiesti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il vicepremier e leader di Fi, Antonio Tajani, rassicura: “Nessuna visione punitiva, nessuna tassa sugli
extra profitti”. Si ipotizza anche un intervento per i fondi utilizzati per rafforzare il patrimonio bancario, cercando però un accordo con gli istituti bancari. Si confermano gli interventi in favore dei redditi medio bassi e delle famiglie con figli.
La manovra dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi, con il già annunciato più volte taglio del cuneo fiscale e Irpef a tre aliquote che diventano strutturali: permetteranno di abbassare la pressione fiscale dal 42,3% del 2024 al 42,1% nel 2025, riducendo così il dato tendenziale del 42,8% indicato nel Piano strutturale di bilancio.
Si torna indietro nel tempo e si parla di nuovo di spending review, con un obiettivo fissato a 3 miliardi di tagli lineari alle spese dei ministeri, che però decideranno loro stessi come distribuire la cifra imposta dal Ministero di Economia e finanze.
Sul nodo sanità si attendono risorse, secondo ipotesi dei siti specializzati, per oltre 3 miliardi, finalizzate ad avviare l’annunciato piano triennale di assunzioni per medici e infermieri. Sul fronte dellapubblica amministrazione, il ministro zangrillo conferma stanziamenti per i contratti 2025/27, mentre sul fronte delle pensioni si prosegue sulla strada del bonus Maroni per chi sceglie di rimanere al lavoro.
Nel 2025 il bonus ristrutturazioni resta al 50%, ma solo per le prime case: per tutte le altre da gennaio scenderà al 36%.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba