Bari, entro 3 mesi Piantedosi deciderà se sciogliere il Comune per mafia. Consegnata al ministero la relazione del Prefetto

La Redazione

Entro tre mesi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi deciderà se il Comune di Bari è stato infiltrato dalla mafia o meno, e quindi se verrà sciolto. E’ possibile che opti per il commissariamento delle aziende municipalizzate coinvolte in presunti legami politico-mafiosi oppure se la vicenda sarà archiviata. Uno degli ultimi atti, a Bari, si è concluso oggi nella prefettura. Il prefetto Francesco Russo, nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha esposto la relazione sulla base delle conclusioni tratte dalla commissione d’accesso del Viminale, che da marzo a settembre ha
lavorato per verificare l’esistenza di possibili infiltrazioni mafiose nell’amministrazione. Al comitato era presente anche il procuratore di Bari, Roberto Rossi, che è stato ascoltato anche se il suo parere, ai fini della relazione, non è vincolante.

La vicenda è iniziata con i 130 arresti del 26 febbraio scorso nell’inchiesta ‘Codice interno’ della Dda, che ha svelato i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina. Tra gli arrestati anche l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e la moglie Maria Carmen Lorusso, all’epoca consigliera comunale: l’elezione di Lorusso nel 2019, per gli inquirenti, sarebbe stata favorita dai voti dei clan mafiosi raccolti da Olivieri. L’inchiesta ha anche portato al commissariamento dell’Amtab, la municipalizzata dei trasporti in cui risultavano assunte anche persone legate ai clan (tra cui Massimo Parisi, fratello del boss Savinuccio), poi licenziate. 

La relazione di Russo, ora, verrà inviata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ed è in questa fase che si deciderà effettivamente il destino dell’amministrazione comunale. Il ministro, infatti, ha tre mesi di tempo per decidere
se archiviare la pratica o se sottoporre la proposta di scioglimento al Consiglio dei ministri, che delibererà nel merito. Lo scioglimento è poi disposto con decreto dal presidente della Repubblica, ma è appellabile al Tar.

Rossi non ha risposto alle domande dei giornalisti presenti all’esterno della prefettura ma, in passato, ha ribadito più volte il ruolo svolto dall’amministrazione comunale di Bari nel contrasto ai clan mafiosi. Anche gli altri partecipanti hanno rilasciato dichiarazioni sul comitato. E questo ha fatto storcere il naso all’Ordine dei giornalisti e all’Assostampa Puglia, che parlano di “grave pregiudizio del diritto-dovere di informazione”, perché “privare i giornalisti di una fonte fondamentale quale può essere una conferenza stampa è una gravissima violazione del diritto di cronaca che impedisce di informare correttamente i cittadini di quanto accade”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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