In Italia si vive più a lungo: in 10 anni i centenari sono aumentati del 30%. Il decano dei 110enni è lucano

La Redazione

Negli ultimi dieci anni, in un’Italia sempre più longeva, i centenari sono aumentati del 30%. Sarà il sole, il cibo o il clima, o forse il fatto di vivere ancora in famiglia, ad allungare la vita degli italiani.

Il decano supercentenario, che compie 110 anni, è un cittadino lucano e la Basilicata è al terzo posto tra le regioni con la maggiore concentrazione di 105enni, semi-supercentenari. I supercentenari, cioè di 110 anni e più, sono 21, di cui soltanto un maschio – il cittadino lucano – e sono più che raddoppiati rispetto al 2009, quando se ne contavano 10.

Al 1° gennaio 2024 la regione con la concentrazione più elevata di centenari è la Liguria, seguita dal Molise. Basilicata al terzo posto per il numero di semisupercentenari, cioè 105enni, viventi. Questi ultimi sono quasi tutti vedovi, più uomini che donne. Il rapporto di genere tra i semi-supercentenari è fortemente sbilanciato a favore delle donne: sono infatti 600, pari all’89% del totale, contro 77 uomini (11%). Le differenze maggiori si riscontrano tra i celibi e le nubili, i maschi sono il 6% e le femmine il 12%, ma soprattutto tra i coniugati e le coniugate dove le donne rappresentano solo l’1%, mentre gli uomini il 13%, per effetto della maggiore longevità femminile che porta più frequentemente le persone di sesso maschile a trascorrere gli ultimi anni della propria vita ancora con il partner.

In riferimento alla tipologia di residenza, fra i centenari predomina la quota di coloro che vive in famiglia (89,4% nella classe 100-104 anni; 89,5% fra i 105+ anni) rispetto a chi risiede in una convivenza istituzionalizzata. Fra i supercentenari la quota di chi vive in famiglia sale al 96,7%, il che può dipendere sia da una carenza di strutture specializzate nell’assistere persone super longeve sia dal fatto che la famiglia possa costituire un fattore di protezione laddove si abbia necessità di cure e attenzioni personalizzate che solo un ambiente familiare può offrire.

Nei 15 anni di rilevazione della popolazione semi-super e supercentenaria, ovvero nel periodo 2009-2024, nel complesso sono 8.521 gli individui che hanno superato la soglia dei 105 anni di età, di cui 7.536 donne (88%) e 985 uomini (12%). I nomi di battesimo più diffusi sono Giuseppe per gli uomini e Maria per le donne, seguiti da Antonio e Rosa al secondo posto e Giovanni e Anna al terzo.

Rimangono, pertanto, ancora imbattuti i record assoluti di longevità maschili e femminili italiani, rispettivamente detenuti da Antonio Todde (residente in Sardegna) deceduto nel 2002 poche settimane prima di compiere 113 anni e soprattutto da Emma Morano (residente in Piemonte) deceduta nel 2017 all’età di 117 anni che, finché in vita, aveva ottenuto il primato di donna contemporanea più longeva al mondo. Oggi tale record è detenuto a livello mondiale da John Alfred Tinniswood, cittadino inglese, tra gli uomini (112 anni di età) e da Tomiko Itooka, cittadina giapponese, tra le donne (116 anni). In assoluto, da quando esiste una documentazione ufficialmente riconosciuta a livello internazionale, la donna più longeva della storia è stata Jeanne Calment, cittadina francese deceduta nel 1997 all’età di 122 anni. L’uomo più longevo, invece, è stato Jirōemon Kimura, cittadino giapponese deceduto nel 2013 all’età di 116 anni.   

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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