Gennaio 3, 2025

Teheran, Cecilia Sala arrestata per “violazione delle leggi islamiche”. Ipotesi “scambio” con un ingegnere iraniano

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Dopo undici giorni il governo iraniano ufficializza l’arresto della reporter free lance italiana Cecilia Sala, rinchiusa nel carcere dei dissidenti di Evin, a Teheran. Le accuse non sono ancora chiare, a grandi linee, fanno sapere, la giornalista è stata fermata lo scorso 19 dicembre perché “ha violato la legge della Repubblica islamica”, come si legge nel breve comunicato diffuso dal Ministero della Cultura, in cui si confermano l’arresto e l’apertura di un’inchiesta. “La
cittadina italiana è arrivata in Iran il 13 dicembre con un visto giornalistico ed è stata arrestata il 19 per aver violato
la legge della Repubblica islamica dell’Iran”, ha riferito la nota del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico. Specificando che è stata aperta una “inchiesta, l’arresto è stato eseguito secondo la normativa vigente e l’ambasciata
italiana è stata informata”. Inoltre, “le è stato garantito l’accesso consolare ed il contatto telefonico con la famiglia”.
La nota ha concluso che “saranno forniti ulteriori dettagli se la magistratura lo riterrà necessario”.

L’ipotesi più accreditata, lasciata intendere anche dal viceministro degli esteri iraniano, è che la reporter sia una sorta di “pedina di scambio” per la liberazione dell’ingegnere esperto di droni arrestato a Malpensa il 16 dicembre, Mohammad Abedini Najafabadi, su cui pende una richiesta di estradizione degli Stati Uniti. E Washington, infatti, entra nelle trattative tra Roma e Iran. L’esecutivo continuerà a lavorare “senza sosta, incluso l’ultimo giorno dell’anno ed il primo giorno del 2025”, in uno sforzo “di diplomazia e intelligence”, per riportare Cecilia a casa il prima possibile. Roma deve
decidere se accogliere o meno la richiesta Usa di estradizione, mentre Teheran vorrebbe la sua scarcerazione.
Come per gli Usa, anche per il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, la genericità delle accuse a Sala “è un segnale che è stata arrestata per fare uno scambio”. “Dalla postura di chi ha intervistato, alle regole sul velo o alla propaganda contro il regime, avrebbero detto subito quali sono i reati di cui è accusata”, ha rilevato.
Cecilia, assistita dall’ambasciata italiana, è in buone condizioni di salute, “pur se comprensibilmente preoccupata”, ha
spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “La trattativa è molto delicata”, ha sottolineato il vicepremier, chiedendo “il massimo riserbo”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba