Gennaio 8, 2025

Supercoppa, il cielo su Riad è rossonero ma la vittoria è soprattutto di Conceiçao

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In Arabia Saudita finisce 2-3 in rimonta tra Inter e Milan, delusione per Inzaghi

La vittoria della Supercoppa è rossonera, ma chi ha vinto davvero, ieri sera, nel derby Inter-Milan finito per 2-3 a Riad, è stato Sergio Conceiçao: è l’allenatore del Milan che ha impiegato meno partite (due) per vincere un trofeo nella storia del club rossonero tra tutte le competizioni. Ed è anche il primo allenatore straniero a vincere un trofeo alla guida della squadra. Nell’intensa finale in Arabia Saudita, il Milan guadagna la sua ottava Supercoppa, eguagliando proprio l’Inter al secondo posto dell’Albo d’oro, il cui primato resta alla Juventus, sconfitta in semifinale dai diavoli.

Conceiçao entra negli spogliatoi ballando, fumando il sigaro e godendosi la sua impresa personale: arrivato otto giorni fa, è riuscito a stravolgere il Milan portandolo a vincere in rimonta contro Juve e Milan e vincere un trofeo. “Sono molto contento per i giocatori – racconta dopo la vittoria – non era facile. L’ambiente non era al meglio, avevamo pochi giorni per lavorare su tanti dettagli importanti per me in queste due sfide. Abbiamo affrontato due squadre di grandissimo livello. Merito ai giocatori perché hanno assorbito tutto”. Dopo la festa, il tecnico rossonero ha parlato alla squadra insieme ad Ibrahimovic. Davanti ha una scalata della classifica di serie A ancora da combattere: “C’è ancora tanto lavoro da fare, ma loro ne sono coscienti – ammette il portoghese – e abbiamo quattro mesi per arrivare in zona Champions e fare bene in Europa. Il Milan non può essere al settimo posto come adesso. Da domani iniziamo pensare al Cagliari”.

Qualcosa è già cambiato, soprattutto nelle prestazioni di Leao e Theo, due spine nel fianco per Fonseca e assi nella manica per Conceiçao. “Ciò che ha fatto in pochi giorni è incredibile. Ho bisogno di quello, ho sentito energia, tutti hanno capito cosa vuole fare il mister. C’è un cambiamento che si vede in campo e fuori, questa mentalità ci fa vincere”, lo applaude Leao. Eppure Theo Hernandez, parlando a Sport Mediaset, ha ammesso: “E’ anche colpa nostra se Fonseca è andato via, non solo colpa sua. Gli auguro il meglio. Con Conceiçao abbiamo avuto poco tempo ma lo abbiamo sfruttato bene”. L’Inter si era portato a 2-0 con i gol di Lautaro e Taremi a cavallo dell’intervallo. Nel Milan
entra Leao e si cambia verso: gol di Theo Hernandez, pareggia Pulisic e ad Abraham al 93′ il gol della Supercoppa.

C’è tanta invece l’amarezza per l’Inter che dovrà riflettere molto sul derby perso. Inzaghi, dopo la partita, ammette tutte
le difficoltà dei nerazzurri. “E’ una sconfitta dolorosa che fa male ma questa squadra dopo brutte sconfitte si è sempre
rialzata. E’ una sconfitta che brucia ma si va avanti, avremo sei partite in diciotto giorni”, ricorda Inzaghi. “Bisogna fare
i complimenti al Milan perchè non ha mai mollato ed è sempre rimasto in partita. Sul 2-1 abbiamo perso una palla nel momento di controllare la gara. Poi abbiamo avuto tante occasioni che non abbiamo sfruttato. Dovevamo gestire meglio sul 2-0 e sul 2-1, dovevamo chiudere la partita. Ma da queste sconfitte si può crescere anche io trarrò degli insegnamenti”, ammette l’allenatore. Sguardo basso e delusione per il capitano Lautaro Martinez che è tornato al gol, sbloccando la gara, ma senza poter sollevare un altro trofeo: “Di positivo magari, nel primo tempo, qualcosina l’abbiamo fatta. Nel secondo tempo siamo usciti in maniera corretta, ma dopo il 2-0 l’Inter ha smesso di giocare, di continuare ad avere l’intensità avuta fino a quel momento e in questo tipo di partite questo lo paghi”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba