Acerra, bimba di nove mesi uccisa dal pitbull di famiglia mentre dormiva con il papà
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Fornisce una seconda versione dei fatti il papà 25enne dalla neonata di nove mesi azzannata e uccisa dal pitbull di famiglia ad Acerra, nel Napoletano. Dopo aver detto inizialmente che ad aggredirla era stato un randagio, il giovane ha poi riferito di essersi svegliato e aver trovato la piccola nel suo letto in una pozza di sangue. La madre era a lavoro.
La piccola è arrivata nel pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori di Acerra (Napoli), senza coscienza, con il volto e la testa sanguinante, con le ferite dei morsi che il pitbull di famiglia le ha dato mentre dormiva sul lettone dei genitori. Il suo papà ai sanitari ha raccontato, in stato di choc, che erano stati aggrediti in strada da un cane randagio. Versione
poi cambiata davanti ai poliziotti, ai quali ha poi spiegato che si era addormentato in attesa del rientro della moglie, che lavora in una pizzeria. L’uomo ha raccontato anche di non essersi accorto subito di quanto era accaduto alla sua bambina, e che l’ha trovata in una pozza di sangue sul letto dove l’aveva adagiata. Inutile la corsa in ospedale, dove sono arrivati pochi minuti prima di mezzanotte e mezza.
Ora sulla dinamica dell’aggressione indaga la polizia di Stato, e sulla vicenda la Procura di Nola ha aperto un fascicolo
e disposto l’autopsia. L’abitazione è stata posta sotto sequestro in attesa dei rilievi necessari a stabilire quanto accaduto.
Una tragedia che poteva essere evitata, secondo i residenti del quartiere. “Quel cane, la scorsa estate, era scappato ed aveva aggredito un cagnolino portato a spasso da una dog sitter – hanno spiegato – avevamo detto che doveva essere chiuso perché pericoloso. Ma i due giovani genitori non hanno capito la pericolosità dell’animale. Sono brave persone, due ragazzi che lavorano duramente. Lei in pizzeria, lui fa il barista. Ma quel cane non poteva stare libero in casa con una bambina piccola”.
I genitori, sotto choc, sono ora insieme ai familiari. “Brave persone – hanno sottolineano alcuni conoscenti – lei, molto devota, si può dire che è cresciuta in chiesa. Ed ha conosciuto il marito proprio frequentando la chiesa. Ma hanno sottovalutato il cane”. La tragedia ha scosso l’intera comunità, a partire dal sindaco Tito d’Errico: “A nome di tutta la comunità di Acerra rivolgo una preghiera per l’anima della piccola Giulia, tragicamente volata in cielo troppo presto”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba