Marzo 15, 2025

Maltempo e alluvioni, allerta rossa in Toscana: torna l’incubo del ’66. Emergenza anche in Emilia Romagna

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Allerta rossa per il maltempo in Toscana. Frane, evacuazioni e soccorsi in tutta la Regione. Il presidente Giani chiede al
governo di mobilitare la Protezione civile. A Firenze la piena dell’Arno transita a 4,29 metri agli Uffizi, la città rivive
l’incubo del 1966. Sbarrati musei e cinema. Scuole e negozi chiusi a Sesto e Campi Bisenzio. I sindaci raccomandano di non uscire di casa, e di non mettersi alla guida. Nel tardo pomeriggio di venerdì i vigili del fuoco in Valdisieve hanno tratto in salvo un uomo che era stato trascinato nel fiume Sieve dalla forza dell’acqua. Prato, dove è ancora
vivido il ricordo dell’alluvione 2023, ha deciso di chiudere tutte le attività commerciali e produttive della città. Misura adottata anche da altri comuni. Scuole chiuse anche oggi per l’allerta a Firenze e in tanti altri comuni.
A Firenze, ha osservato la sindaca, l’Arno non dovrebbe arrivare a superare i 4 metri, rispetto a un secondo livello di guardia a 5,5 metri, ma c’è preoccupazione per i territori più a valle. Nel pomeriggio a Pontedera e Pisa aveva già raggiunto il secondo livello di guardia. Sempre nel pomeriggio è stata aperta la cassa di espansione della Roffia a
San Miniato (Pisa) e il bacino del canale Scolmatore (era dal 2022 che le paratie non venivano abbassate) per alleggerire la portata di piena su Pisa, attesa nella notte. E’ forte l’apprensione soprattutto nel Livornese, dove si registrano allagamenti, esondazioni e frane.

Emergenza anche in Emilia-Romagna, ma i danni per ora sono limitati. A Faenza la minaccia del Lamone, paura nelle zone dell’alluvione. Il sindaco: “Quantità di acqua inimmaginabile”. In breve tempo il torrente ha superato soglia 3 a Marradi (Firenze) creando apprensione, così come sono ingrossati gli altri corsi d’acqua a partire dall’Idice e dagli affluenti del Reno. Poi l’ondata di piena è scesa prima verso Brisighella (Ravenna), allagando alcune abitazioni adiacenti alle rive e “alcuni dei terreni intorno alle aree più a rischio, che hanno fatto da cassa di espansione naturale”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba