Marzo 31, 2025

A Mottola una troccola di cioccolata per i riti della Settimana Santa. L’ha donata alla comunità un pasticciere violinista

A Mottola una troccola di cioccolata per i riti della Settimana Santa. L’ha donata alla comunità un pasticciere violinista
A Mottola una troccola di cioccolata per i riti della Settimana Santa. L’ha donata alla comunità un pasticciere violinista

Una troccola interamente riprodotta con il cioccolato. Un pasticciere 29enne, Gianluca Trisolini, originario di Mottola, nel Tarantino, campione nazionale di cioccolateria, ha realizzato e donato alla comunità mottolese una troccola realizzata interamente in cioccolato. Si tratta di uno degli strumenti musicali simbolo che, per eccellenza, caratterizzano i riti della settimana santa a Taranto e in provincia (ma un po’ in tutta la Puglia, in realtà), dettando l’andatura delle processioni con il suo crepitio che accompagna l’incedere lento dei penitenti. E’ infatti un idiofono a percussione, composto da una tavola di legno su cui sono apposte delle maniglie in metallo che percuotono il legno ogni volta che la troccola viene agitata, producendo un suono caratteristico dei riti della processione.

Trisolini non è solo cioccolatiere e gelatiere, figlio d’arte e pluripremiato, ma è anche un appassionato di musica, al punto da essere diventare maestro di violino conseguendo la laurea al conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.

La troccola di cioccolata di Trisolini è lunga 65 centimetri e larga 18, del peso di 8 chili, ed è una copia dell’originale in legno realizzata nel 1983 dall’ebanista Angelo De Carlo e custodita nella chiesa del Carmine di Mottola, di cui Trisolini è confratello. E’ fedele all’originale nelle dimensioni, ma anche nelle scritte e negli intagli.

Il dolce, che sarà consegnato il 2 aprile, sarà esposto durante il periodo pasquale in una teca allestita nella sede del Muderc, il museo della civiltà rupestre e contadina di Mottola. “Volevo realizzare qualcosa di unico – ha spiegato Trisolini – un omaggio alla cittadinanza che raccontasse allo stesso tempo le nostre radici e la nostra devozione”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba